La creatività ci salverà
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L’altro giorno parlavo al telefono con un’amica. Dopo avermi chiesto come stessi e se stessi lavorando è stato facile introdurre l’argomento lavoro, un po’ meno spiegarle ciò che faccio con le parole.
Sono partita dai siti internet per spiegarle in modo pratico chi è e cosa fa un content writer o una scrittrice di contenuti per il web.
Riempie il web di parole, non a caso, ma come il risultato di un’analisi minuziosa, dettagliata e di uno studio anche creativo.
Una cosa vorrei dirla e sono pronta ad assumermi tutte le mie responsabilità del caso: la creatività, non la bellezza e neppure l’arte, ci salverà.
È stata vitale, la creatività per me. Soprattutto ora. Soprattutto adesso.
Mi sono rifugiata con grande passione tra le righe scritte per identificare il tono di voce e quelle create per riempire una nuova casa sul web.
E poi ancora ho cercato di starmi vicino, di ascoltarmi e di parlarmi con la fotografia: ho scattato i primi autoritratti della mia vita, da quando sono fotografa.
La creatività è dolore, è fatica immensa, è far lavorare tanto, a volte anche troppo, tutto il proprio corpo alla ricerca di ciò che vuole dire.
È ascoltarsi, anche quando non si ha nulla di piacevole da dire né a sé stessi e né al mondo, è prossimità, anche quando non possiamo stare vicino agli altri, è dolore, perché ti scavi dentro, fino in fondo, e non sempre ciò che ne esce può essere piacevole da ricordare.
Però, non mi avevano detto che sarebbe stata la creatività a salvarci. Forse per le ragioni che ho appena elencato, forse per i risultati che possono venire fuori del tutto inaspettati, disattesi e silenziosi.
Se una cosa è brutta o bella starà a noi deciderlo, ma prima assicuratevi di dare voce alla vostra creatività. Perché anche se non sembra è lì che scalpita per poter uscire. Soprattutto ora. Soprattutto adesso.